TORINO (3 dicembre 2024) – Carlo Tavares, a capo del gruppo Stellantis si è dimesso. Avrebbe dovuto ricoprire la carica di amministratore delegato fino al 2026, invece le sue dimissioni sono state accettate dal consiglio di amministrazione.
di Sara Panarella
Al momento non si hanno ancora nomi sul successore di Tavares, l’azienda fa solo sapere che non vuole avere fretta, potendo contare sulla guida di un coordinamento ad interim guidato da John Elkann. Vari i nomi ipotizzati per la successione: da Luca De Meo, uno dei Marchionne boys, oggi amministratore delegato della Renault a quello di Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis e braccio destro di Carlos Tavares oppure ancora ad Antonio Filosa, nel gruppo Fiat dal 1999, oggi responsabile per il Nord America e ceo del brand Jeep.
Sicuramente le dimissioni sono dovute a divergenze tra Tavares e il consiglio di amministrazione, vari manager avrebbero avuto parecchi malumori sia per la fretta dell’amministratore delegato di raddrizzare i conti segnati dal negativo andamento delle vendite in America, sia per i duri scontri in Parlamento dove Tavares era stato circa un mese fa in auduzione. Un rapporto difficile appesantito inoltre dal calo delle immatricolazioni degli ultimi mesi in Italia e in Europa, dove i 14 brand della casa hanno perso quote di mercato.
Adesso dal mondo politico torna a farsi sentire la richiesta a Elkann di andare in Parlamento a spiegare quale sia il futuro di Stellantis. Lo chiedono a gran voce Fratelli d’Italia, il Pd, Carlo Calenda e AVS.
I sindacati chiedono un cambio di gestione: “Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali“, dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Anche la Fiom chiede subito un piano industriale e occupazionale, mentre la Fim parla di un momento di svolta per Stellantis e per il settore automobilistico italiano”.