TORINO (18 giugno 2024) – Questa mattina ha avuto luogo l’udienza pre-dibattimentale, introdotta dalla riforma Cartabia, a carico di ex amministratori comunali e regionali, tra questi i sindaci Chiara Appendino e Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino per responsabilità legate allo smog in città.
di Sara Panarella
La contestazione mossa dai magistrati Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace potrebbe portare al primo processo in Italia per un reato introdotto nel nostro sistema penale nel 2015. A iniziare fu Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira, che nel 2017 denunciò con un esposto la mancanza di azioni per risolvere o almeno iniziare a farlo, lo stato d’inquinamento in città.
“L’esposto che ha dato il via alle indagini è stato il frutto di una mia personale frustrazione: quella di un padre che vedeva crescere i propri figli e le proprie figlie in una delle città più inquinate d’Europa” queste le parole di Mezzalama che continua: “Sui siti di Comune e Regione c’erano già tutte le informazioni necessarie. Inoltre si parlava esplicitamente di morti legate all’inquinamento. Nonostante questo, le azioni intraprese dagli amministratori non sono mai state all’altezza della situazione e, anzi, si è utilizzata l’oggettiva difficoltà geografica di Torino come scusa“.
Il Comitato Torino Respira è stato ammesso come parte civile con l’avvocato Marino Careglio, insieme a Greenpeace Italia e Isde – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente.
Una nuova udienza è stata organizzata per il 4 luglio quando il giudice deciderà se proseguire o meno il processo.
Tag: comitato torino respira, inquinamento, smog Last modified: Giugno 18, 2024