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Lo sciame sismico ai Campi Flegrei non è anticipo di eruzione, lo dicono gli esperti

ITALIA (giovedì, 20 febbraio 2025) – Dal 15 febbraio ad oggi nell’area dei Campi Flegrei sono stati rilevati 668 terremoti, con una magnitudo massima 3.9. Sono i dati dell’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv).

di Sara Panarella

Secondo i dati dell’Osservatorio, di questo sciame sismico, 556 scosse sono state di magnitudo superiore a 1, 30 scosse con magnitudo maggiore di 2; sei scosse con magnitudo maggiore di 3.

Si tratta nella maggioranza dei casi, di scosse di intensità non particolarmente elevata ma, a causa della loro bassa profondità in genere sono avvenuti tra 1,5 e 3 km, sono state percepite molto “importanti” dalla popolazione. Quest’attività sismica è legata ad un sollevamento del suolo e la paura dell’eruzione vulcanica si fa subito presente. Il nome stesso, “Campi Flegrei” deriva dal greco “Phlegraea Pedia”, ovvero “campi ardenti”.

Il sollevamento del suolo è iniziato nel 2005 e ha portato la zona di Pozzuoli ad un innalzamento pari a circa 138 cm di cui gli ultimi 20 aggiunto nel solo mese di gennaio. Questo movimento è noto con il termine di BRADISISMO, cioè movimento lento del suolo.

A questa paura le autorità rispondono però che mancano prove che portino in questa direzione: “Alla luce del monitoraggio costante della caldera sottomarina, unico al mondo per livello di sofisticazione, 24 ore su 24 e del lavoro dei 108 dipendenti dell’Osservatorio vesuviano, possiamo dire che non sta per avvenire una eruzione nonostante lo sciame sismico in corso dallo scorso 15 febbraio” ha dichiarato Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

Comunque l’attività sismica continua, l’ultima scosse è avvenuta poco fa alle 16.15 con magnitudo di 1,1 ad est di Pozzuoli.

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Last modified: Febbraio 20, 2025
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