TORINO (14 novembre 2024) – “Siamo entrati a bloccare la Leonardo Spa per denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese. Torino è un caso esemplare di questo fenomeno: il dislocamento della filiera dell’automotive ha lasciato un vuoto che l’industria bellica sta colmando con ritmi sempre più accelerati“.
di Sara Panarella
Questo è il messaggio di rivendicazione dell’Intifada studentesca che ieri ha occupato la Leonardo spa in corso Francia accusando l’industria di “sostenere l’esercito israeliano attraverso spedizioni che includono assistenza tecnica da remoto, riparazioni materiali e fornitura di ricambi per i velivoli di addestramento della Israeli Air Force. Oltre a questo l’azienda ha fornito i sistemi per i bulldozer blindato (Caterpillar Do), che da anni vengono sistematicamente usati per distruggere le abitazioni palestinesi“.
Gli occupanti sono stati un centinaio, una metà è entrata nello stabilimento, l’altra metà ha controllato l’ingresso. Gli occupanti stessi hanno dichiarato sui social di essere entrati mentre negli uffici era in corso “un importante riunione anche con personale della difesa e abbiamo potuto vedere all’interno il ricco banchetto che aspettava questi personaggi, mentre le persone bombardate con le loro stesse tecnologie muoiono di fame sotto l’assedio dello stato coloniale e illegittimo d’Israele“.
Sempre sui social è apparso il commento del ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Queste persone vanno trattate per ciò che sono, pericolosi eversivi, e non vezzeggiati come è accaduto a Bologna. I delinquenti non hanno colore politico, sono delinquenti e basta“.
Alle parole del ministro rispondono i sindacati, in primis Fiom Cgil: “La dichiarazione del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla manifestazione dentro lo stabilimento Leonardo di Torino alimenta solo polemiche politiche. Chiediamo che in osservanza della nostra legislazione vigente, che vieta espressamente la vendita di armi a Paesi coinvolti in scenari di guerra, venga chiarito definitivamente da parte del Ministro che l’Italia non vende armi a Paesi come Israele coinvolti in scenari di guerra. Anche per uscire dall’ambiguità nei confronti dell’opinione pubblica e dei lavoratori che la Fiom Cgil rappresenta“.
Last modified: Novembre 14, 2024