TORINO (19 dicembre 2024) – E’ stato presentato ieri un nuovo report di Legambiente, Pendolaria, una mappa relativa al trasporto ferroviario in tutta Italia. Torino però non ne esce bene a causa di problemi infrastrutturali e al materiale rotabile con un preoccupante peggioramento negli ultimi mesi dei livelli di efficienza e puntualità.
di Sara Panarella
Servizio Ferroviario Metropolitano
Qui si verificano vari problemi dalle zone periferiche a quella centrale visto che il nodo cittadino appare ancora non sufficientemente attrezzato per reggere la quantità di traffico presente. Ancora grave la situazione per le persone con ridotta mobilità sia se guardiamo i convogli sia banchine e fermate, spesso non attrezzate.
Decisamente critica la situazione sulle linee SFM 4, Alba-Ciriè, e SFM 7, Fossano-Ciriè, che da settembre hanno registrato indici di puntualità e affidabilità gravemente insufficienti e ben al di sotto delle soglie previste contrattualmente. La situazione richiese l’intervento dell’assessore ai trasporti che convocò i vertici regionali di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana oltra all’Agenzia della Mobilità per cercare di trovare una soluzione. Da quel tavolo venne avviato un tavolo permanente con le associazioni dei consumatori e dei rappresentanti dei pendolari.
Negative anche le notizie dalla SFM6 Asti-Torino, dove dal 15 dicembre le corse per Torino Aeroporto saltano le fermate di Corso Grosseto e Rigola, una scelta che danneggia le possibilità di spostamento in ambito urbano.
Un miglioramento si registra grazie all’inserimenti in servizio di nuovi convogli denominati Rock e Pop.
Torino-Milano, Torino-Cuneo, Torino-Genova
Su queste linee si sono registrati bassi indici di efficienza, in particolar modo per la Torino-Genova a cadenza bioraria, da tempo linea terribile per migliaia di viaggiatori.
Il servizio, ridotto durante l’emergenza sanitaria non è mai stato ripristinato ai livelli pre-covid lasciando intere zone con scarsi o nulli collegamenti nei giorni prefestivi e festivi (Casale Monferrato, Ovada, Nizza Monferrato) oppure con un servizio fortemente ridotto come a Biella o Limone Piemonte.
Una notizia positiva riguarda la Longitude Holding della famiglia Arena, operatore privato che a fine 2023 ha manifestato interesse per il ripristino del servizio sulle tratte Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Ceva-Ormea sospeso dal 2012. L’iniziativa ha visto ad inizio 2024 la sottoscrizione del contratto con l’Agenzia della Mobilità Piemontese per attivare l’offerta, come trasporto pubblico, a gennaio da 2025 tra Cuneo e Savigliano e nel 2027, dopo lavori all’infrastruttura da parte di RFI, nella Valle Tanaro.
Pinerolo-Torino-Chivasso
Una delle linee peggiori della regione pur con il maggior numero di utenti. Qui continuano a verificarsi ritardi e soppressioni delle tratte. La situazione arrivò al punto da effettuare un rimborso ai pendolari nei mesi di luglio e ottobre per i disservizi registrati. Dal punto di vista infrastrutturale nessun intervento è stato eseguito, si registra un piccolo miglioramento grazie ai nuovi convogli Rock.
Pinerolo-Torre Pellice
Questa è una linea ancora bloccata nonostante progetti e studi di fattibilità promossi dalla Città Metropolitana. Il servizio venne sospeso nel 2012 ma la sua riattivazione è inclusa nel contratto per il Servizio Ferroviario Metropolitano siglato nel 2019 tra la
Regione Piemonte e Trenitalia. La linea interessa, per il tratto della Val Pellice e quello pedemontano, un bacino di 38mila potenziali utenti, oltre ad alcune aziende di medie/grandi dimensioni. Al momento l’utilizzo obbligato delle auto per gli spostamenti provoca non poche difficoltà al traffico stradale.