TORINO (28 maggio 2024) – Continua l’occupazione di Università e Politecnico. La richiesta degli occupanti rimane la cancellazione degli accordi con le Università israeliane specialmente quelli che possono coprire scopi bellici.
di Sara Panarella
Si muove nella stessa direzione il gruppo PolitoforPalestine del Politecnico che ha lanciato una petizione per chiedere che le richieste di boicottaggio e rescissione degli accordi con le industrie belliche siano accettate.
Anche all’Università di Torino è stata lanciata una petizione da un gruppo di docenti con la richiesta al Rettore e al Senato accademico di avviare un processo di due diligence relativo agli accordi di scambio e ai contratti attivi tra UniTo e atenei o centri di ricerca israeliani.
Sia l’Università di Torino che il Politecnico si trovano divisi tra chi è favorevole alle richieste e accetta il disagio e chi ritiene sia necessario restituire alla popolazione universitaria i luoghi e gli spazi adesso occupati. In questa situazione di dualità è stata però decisa la riapertura delle biblioteche per venire incontro alla difficoltà dei bibliotecari alle dipendenze di una cooperativa: “Sappiamo che sono lavoratori esternalizzati, sui quali l’istituzione universitaria ha deciso di far ricadere le conseguenze della nostra protesta“. Infatti dovevano essere spostati in altre sedi o costretti a prendere ferie non volute, per coprire le ore di mancato servizio.
A fronte di quest’apertura gli occupanti chiedono una seduta congiunta di Senato e Cda, aperta agli studenti “per discutere le nostre istanze e le rivendicazioni come era avvenuto per il bando Maeci, come è avvenuto mesi fa“, hanno spiegato lunedì mattina durante un incontro con i giornalisti.
Tag: Gaza, Palestina, politecnico, unito Last modified: Maggio 28, 2024