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Cgil e Uil contro la manovra di Bilancio: venerdì sciopero generale

TORINO (26 novembre 2024) – Per venerdì 29 novembre è stato indetto sciopero generale da Cgil e Uil Piemonte. Il corteo partirà alle 9 da piazza XVIII Dicembre e arriverà in piazza Castello.

di Sara Panarella

Dichiara Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte: “Scenderemo in piazza perché con stipendi da 900 euro al mese e lavoro intermittente non si regge il sistema pensionistico. Nel piano strutturale si prolunga l’età pensionabile e in questo l’incentivo ai dipendenti pubblici per restare al lavoro fino a 70 anni è un segnale preoccupante. L’attuale situazione sul precariato ci testimonia che non si può vivere soltanto di set cinematografici e di eventi che creano lavoro a tempo, part time o a chiamata. I somministrati fanno fatica a mobilitarsi e fuoriescono dalle statistiche”.

Dichiara Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte: “Lo sciopero del 29 novembre ha l’obiettivo di cambiare la manovra di bilancio che assolutamente non ci soddisfa. Servono risposte in ordine all’aumento dei salari con un’inflazione che in due anni e mezzo ha raggiunto quasi il 17 per cento. Serve un intervento sulle pensioni e non i miseri tre euro che rappresentano un oltraggio alla categoria, c’è da finanziare la sanità con percentuali superiori al 6,2% del Pil, ben lontane dal 10% investito in media dai principali Paesi europei. C’è bisogno di potenziare l’istruzione, mentre nella legge di bilancio si tagliano 7 mila posti tra insegnanti e personale Ata, manca completamente una strategia sulle politiche industriali in una situazione di pesanti transizioni che mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro“.

Cgil e Uil concordano: “Con la Legge di Bilancio, il Governo causerà sette ulteriori anni di austerità e la perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni, la crescita della precarietà e del lavoro nero, il taglio ai servizi pubblici. Le politiche fiscali impostate dall’esecutivo riducono la progressività e favoriscono l’evasione. C’è stato un peggioramento della Legge Monti Fornero e, sul piano della libertà di dissenso, il DDL sicurezza impone una riduzione degli spazi democratici“.

I sindacati si aspettano una grande adesione da parte di lavoratori e lavoratrici.

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Last modified: Novembre 26, 2024
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