TORINO (8 ottobre 2024) – “La prima forma di lotta contro la peste suina è il contenimento dei cinghiali” a dirlo è l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni che per questo motivo intende chiedere una deroga alle restrizioni per la caccia al cinghiale.
di Sara Panarella
Bongioanni ha definito la situazione “non semplice, dal momento che si tratta di una forma virale che si muove, pericolosa, estremamente invasiva e difficile da contenere“. Per fare il punto della situazione, è stata organizzata una riunione congiunta delle due commissioni regionali presente anche l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
“Proprio per questo – ha spiegato ancora Bongioanni – nel luglio scorso ho fatto approvare i decreti attuativi del Piano regionale di interventi urgenti per il contrasto alla peste suina che individua i tre distretti suinicoli di Cuneo, Chieri e Novara: i decreti permettono agli agricoltori di difendersi dai cinghiali anche 500 metri oltre della proprietà e prevedono una fascia franca di 15 chilometri. Con le Province abbiamo stanziato 461 mila euro per il 2024 per interventi di contenimento. Inoltre sono state assunte 30 nuove guardie e abbiamo inoltre proposto al commissario Filippini di usare parte dei bandi biosicurezza, 12,5 milioni totali, per creare una zona cuscinetto di protezione dei suini“.
Riboldi invece è intervenuto ricordando che “sono stati effettuati dal 2022 14.500 controlli, le carcasse di cinghiale sono smaltite, e 3.000 chilometri sono stati controllati per la gestione dei focolai. La biosicurezza è stata rafforzata, con i fondi stanziati dall’Assessorato all’Agricoltura e dai privati. I servizi veterinari hanno disposto alcune chiusure di allevamenti, a fronte di 562 accessi a livello regionale. In particolare nel Novarese e nel Vercellese, si è intervenuti su depopolamento e bonifiche. Le spese? Per circa 20mila e 500 capi abbattuti la spesa stimata è di circa 4,5 milioni di euro; smaltimento carcasse 725mila euro; logistica e personale 200mila; sistemi di abbattimento 150mila. Voglio sottolineare che c’è stata una straordinaria collaborazione dai presidi e dalla polizia veterinaria per gli abbattimenti: hanno lavorato giorno e notte con estrema abnegazione”.
Riboldi ha concluso ricordando che si è fatto di tutto per alleviare dolori e sofferenze degli animali: “animali comunque colpiti da un virus mortale“.
Last modified: Ottobre 8, 2024