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Preoccupazione per le prossime chiusure di Stellantis

TORINO (28 novembre 2024) – La situazione non è rosea per Stellantis. Continua a persistente una situazione di incertezza nelle vendite di auto elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti.

di Sara Panarella

Alla chiusura collettiva dell’intero impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio, già precedentemente prevista in base ad accordi sindacali per le feste di fine anno,
Stellantis ha aggiunto la sospensione dell’attività delle carrozzerie al complesso di Mirafiori dal 2 al 17 dicembre.

Una sospensione che, ricorda l’azienda, riguarda unicamente la carrozzeria e non il resto di Mirafiori che, con cinque stabilimenti e vari uffici amministrativi, conta 13mila persone.

Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino, e Gianni Mannori, responsabile Fiom di Mirafiori affermano: “Come avevamo preventivato, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali continua in modo esponenziale. Siamo di fronte a un altro lunghissimo stop produttivo della durata di un’intero mese, che pensiamo possa essere anche ulteriormente prolungato successivamente con il 2025 che si prospetta come un altro anno terribile e sarà il diciottesimo anno consecutivo in cui sono utilizzati gli ammortizzatori sociali”.

Si aggiunge alla preoccupazione Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive che dichiara, “la situazione è ormai drammatica, mentre da un lato il Governo taglia le risorse al fondo automotive, per poi chiedere all’Europa di dotarsi di un fondo per la transizione dell’auto, dall’altro lato Stellantis continua a non dare nessuna garanzia produttiva e occupazionale e a comunicare le continue chiusure in cassa integrazione”. Secondo Lodi, “la presidente del Consiglio deve convocare le parti a Palazzo Chigi: il settore automotive rischia di sparire nel nostro Paese. Non ci fermeremo e proseguiremo fino ad auto-convocarci a Palazzo Chigi”.

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Last modified: Novembre 28, 2024
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