TORINO (6 novembre 20249 – Il nuovo presidente americano è stato eletto. La votazione è stata seguita con attenzione anche da noi e non solo dagli americani che risiedono qui e che on Piemonte sono circa un migliaio, ma anche dagli italiani stessi.
di Sara Panarella
Ogr e Polo del ‘900, in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società hanno ospitato eventi per seguire e commentare le votazioni.
E Trump è diventato presidente. Le preoccupazioni principali riguardano sicuramente la politica estera e l’economia. Politica estera riferita in particolare alla posizione U.S.A. nelle zone di guerra. Come si comporterà Trump in Ucraina e a Gaza? Stando alle sue prime parole da presidente, dovremmo stare sereni: “Fermeremo le guerre e faremo tornare grande l’America”.
Sul “fermeremo le guerre” vedremo, nonostante i timori siano ben altri.
Il secondo punto invece “faremo tornare grande l’America” ha in primis un significato economico che potrebbe portare a ripercussioni importanti anche da noi. Un’America grande e forte potrebbe significare investimenti interni a danno delle importazioni, quindi una difficoltà nostra a mandare i nostri prodotti oltreoceano.
Questa l’opinione di Enrico Maria Rosso, rappresentante onorario della Camera di Commercio americana a Torino: “Ci si aspetta un protezionismo forte, ma noi dobbiamo ricordarci che siamo unici al mondo. Non c’è Paese al mondo che non ci apprezzi: design, luxury, vini, italian style, aerospazio, cibo. Abbiamo tante cose che sono talmente tipiche del nostro Paese che non sono replicabili negli Usa. E quindi continueranno a essere esportati, soprattutto in un Paese in cui una crescita interna potrebbe stimolare i consumi“.
Anche il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Marco Gay, invita alla calma nonostante il protezionismo americano induca timori per il futuro: “Confido piuttosto che per l’Europa il risultato elettorale di ieri si traduca in una scossa capace di determinare una reazione concreta, con cui mettere finalmente in campo politiche commerciali e industriali in grado di stimolare la competitività e la crescita degli stati membri“.
Una situazione che nel territorio piemontese potrebbe avere ripercussioni importanti visto che il mercato americano ha un interscambio del Piemonte con gli Stati Uniti che nel 2023 è stato di 5,5 miliardi di export su 64 totali. Un mercato di riferimento importante che vede anche molti intrecci: le associate dell’Unione Industriali di Torino presenti negli Usa sono 24 (esclusa Stellantis), per un totale di circa 12mila dipendenti mentre le americane a Torino sono 19 società statunitensi, associate all’Unione per circa 8mila dipendenti.
Last modified: Novembre 7, 2024