TORINO (17 giugno 2024) – La condanna per Chiara Appendino, ex-sindaca di Torino è definitiva. La decisione arriva dai giudici della Corte di cassazione stabilendo che la responsabilità penale dell’allora prima cittadina è irrevocabile ma dovrà essere ricalcolata l’entità della pena riducendola.
di Sara Panarella
I fatti
Era il 3 giugno del 2017, Chiara Appendino era sindaca di Torino. In serata, in piazza San Carlo accorsero moltissime persone per guardare la finale di Champions League Juventus-Real Madrid.
A causa di alcuni disordini, la folla di persone, presa dal panico, cominciò a fuggire terrorizzata. I disordini furono provocati da un gruppetto di rapinatori che utilizzò uno spray urticante. La folla cominciò a correre creando una ressa che calpestò chi al suo interno cadeva provocando due morti e 1.500 feriti a causa degli schiacciamenti ma anche delle tantissime bottiglie di vetro introdotte illegalmente nella piazza e finite a terra.
Persero la vita Erika Pioletti di Domodossola e Marisa Amato di Beinasco.
L’ex sindaca, ora parlamentare, difesa dall’avvocato Luigi Chiappero, venne condannata per quelle che, secondo l’accusa, sarebbero state omissioni in materia di sicurezza e di cui, in quanto prima cittadina, avrebbe avuto la responsabilità.
La decisione
I giudici della Suprema Corte hanno dichiarato “irrevocabile” la responsabilità penale per l’ex sindaca in tutti i capi di imputazione.
E’ diventata definitiva anche la condanna per l’ex vicecomandante della polizia municipale Marco Sgarbi mentre è stato assolto per non aver commesso il fatto in via definitiva il dirigente di polizia Bonzano che quella sera era responsabile dell’ordine pubblico nella piazza.
Il commento dell’Appendino sui social: “Oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza“.
Last modified: Giugno 17, 2024