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Si agli strumenti compensativi durante i test d’ingresso, lo dice il Consiglio di Stato

TORINO (29 maggio 2024) – “Il ministero mi concedeva di utilizzare in modo del tutto arbitrario e ingiustificato solo alcuni strumenti, ma come posso superare i test d’ingresso, privata di ciò che per me è indispensabile?

di Sara Panarella

A dirlo è Viola, giovane studentessa al quinto anno del Liceo Gioberti di Torino a cui nel 2021 venne diagnostica una dislessia, una disgrafia e lieve discalculia.

Viola vuole diventare medico al pronto soccorso e ieri ha dovuto sostenere la prova preselettiva per potersi iscrivere al Corso di Laurea in Medicina. Purtroppo, nonostante la certificazione le abbia dato il diritto di utilizzare di una serie di strumenti compensativi per le verifiche a scuola così come le sarà possibile utilizzarle durante il percorso universitario, non così è previsto per i test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso, come medicina o ingegneria.

A dirlo è il Mur, ministero dell’Università e della ricerca, con la circolare 472 del 23 febbraio 2024, seguito da analogo documento firmato dai rettori di Università e Politecnico, che nega l’uso degli strumenti compensativi come la calcolatrice, il vocabolario elettronico per le materie classiche, i formulari e le tavole periodiche per quelle scientifiche, a tutti gli studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). Previsti unicamente, in questi casi, calcolatrice non scientifica, il tempo supplementare e il video ingranditore.

La buona notizia è che la circolare è stata bocciata dai giudici del Consiglio di Stato con un’ordinanza del 22 maggio scorso e che ha permesso a Viola di sostenere il test d’ingresso con tutti gli strumenti compensativi che le sono necessari. l giudice Raffaello Sestini della settima sezione del Consiglio di Stato, nell’accogliere il ricorso firmato dall’avvocato Giorgio Vecchione ha fatto riferimento al “principio di tutela della persona e delle sue potenzialità di sviluppo anche in caso di condizioni svantaggiate”. Tanto più che la circolare del ministero “rendeva omogenea” questa disparità di trattamento su tutto il territorio nazionale.

La vittoria di Viola ha riguardato solo lei purtroppo ma il pronunciamento del Consiglio di Stato costituisce adesso un precedente storico che fa giurisprudenza.

Perchè “il Mur mette in discussione la mia diagnosi stabilendo quali e quanti strumenti io debba utilizzare?” Queste sono le riflessioni di Viola che continua: “Non ho combattuto questa battaglia solo per me, ma per migliaia di ragazzi in tutta Italia nelle mie stesse condizioni: spero che le associazioni facciano propria quest’ordinanza affinché nessun altro studente si senta più discriminato“.

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Last modified: Maggio 29, 2024
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